Pagina:Battisti, Al parlamento austriaco, 1915.djvu/117

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lettera aperta al deputato morgari 101


Più e più volte, discorrendo tra socialisti di varia nazionalità, ci si è trovati d’accordo nel concludere: L’Austria è una malata incurabile che ci rovina, ci appesta; noi non siamo capaci nè di guarirla nè di ammazzarla.

Ora, caro Morgari, si tratta di ammazzarla. Voi vi rifiutate di cooperare a questa funzione. Non vi pare nè generoso nè utile.

È invece semplicemente necessario, perchè v’è il pericolo che, senza il concorso dell’Italia, si continuino a imporre ai vari territori non tedeschi dell’Austria, governi stranieri e si eterni la cancrena dell’irredentismo; è necessario perchè l’Austria finchè vivrà, se non sarà ridotta a minime proporzioni, non smetterà il suo programma di odio e di aggressione verso l’Italia; perchè infine, al di sopra della causa di Trento e Trieste la distruzione dell'Austria come Stato plurinazionale, rappresenta la soppressione di un covo di infezione nel centro d’Europa.

Mi pare con ciò di avervi dimostrato, caro Morgari, la utilità indiscussa di un intervento armato dell’Italia e potrei anche tralasciare di ribattere alla vostra osservazione che «gli italiani dell’Austria stanno economicamente bene» e che «il guadagno di quei paesi non compenserebbe il sacrificio».

Ma troppo sono comuni questi apprezzamenti erronei per non ribatterli.

Se foste vissuto un po’ di tempo nel Trentino, nel Friuli, nell’Istria, se aveste avuto modo di consultare i discorsi dei deputati italiani al Parlamento di Vienna, vi sareste convinto che tutte