Pagina:Battisti, Al parlamento austriaco, 1915.djvu/201

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l’avvenire economico del trentino 183

strazione rigorosa — assai meno di quello che pagava. Nelle spese straordinarie l’appetito tirolese a danno del Trentino non conobbe limiti. La tristamente celebre inondazione del 1882, per constatazione di periti del Governo, recò maggiori danni al Trentino di quel che al Tirolo; ma questo ebbe un sussidio di dieci milioni 880 mila corone, quello di soli due milioni e 166 mila.

Il Tirolo vide costrutte la maggior parte delle sue strade dalla provincia; i comuni del Trentino dovettero invece costruirsi a proprie spese le più importanti vie di comunicazione, spendendo, fino al 1898, quasi dieci milioni di corone, mentre la provincia vi concorreva con sole 141 mila corone!

E la triste rassegna potrebbe continuare!

Un paese così amministrato, così saccheggiato, dirò meglio, in uri periodo di terribile crisi, dovea inevitabilmente andar incontro allo sfacelo.

I comuni, costretti ad assumere a proprio carico grosse spese che doveano esser compito della provincia, dovettero esigere enormi imposte locali e far debiti. Nel 1890 il Trentino avea 23 015 630 corone di debiti comunali e consorziali; il Tirolo, più vasto, più popolato, ne avea solo 14 440 850. Così su ogni cittadino del Trentino il debito pesava in proporzione di 62 corone, su ogni tirolese di sole 32 corone. Il debito ipotecario assunse proporzioni favolose in confronto del valore fondiario. La piccola proprietà fu rovinata. In trentotto anni, dal 1860 al 1898, si ebbero più di trentaduemila aste forzate di