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straordinaria, con distribuzione di mesi ed anni di carcere ed altresì le pressioni e le ordinanze le più assurde, contro privati ed associazioni.

In tre distretti infierisce più che altrove (tutti però ne sono deliziati) questo sistema czaresco, in quelli di Rovereto, Tione e Riva.

Nel distretto di Rovereto l’autorità è arrivata a questo eccesso: di imporre ad un albergatore di licenziare un cameriere, cittadino austriaco, perchè persona di idee politicamente sospette, e ad una famiglia di cacciare dal servizio un fidato famiglio, perchè era italiano e troppo sveglio!

A Tione il dirigente capitanale, un signore che vuol conquistarsi meriti per far carriera, chiama per un nonnulla nel suo ufficio i pacifici cittadini, li terrorizza e minaccia di far perdere il posto a maestri, a impiegati, a persone che non sono neppure sotto la sua giurisdizione, mentre ai regnicoli tien presente lo spauracchio dello sfratto.

Questo signore investì violentemente un capocomune perchè non avea disposto per l’imbandieramento del paese al passaggio di un arciduca.

Le autorità, convinte che ormai tutto sia lecito, si prestano ad atti odiosi di favoritismo e di vendetta. Ad Arco bastò che alcune losche figure di clerico-austriacanti padroni del comune domandassero al capitanato distrettuale di Riva «misure energiche» contro un avvocato regnicolo, il signor Italo Bruni Conter di Brescia, da anni