Pagina:Battisti, campagna autonomistica, 1901.djvu/26

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meva, di fronte al paese, un impegno chiaro ed esplicito e lo mantenne anche. Giacchè da quel momento la campagna autonomistica dei socialisti fu continua, instancabile; e non un solo avvenimento importante vi fu, riflettente la lotta per quest’aspirazione, al quale i socialisti non abbiano contribuito.

La promessa di estendere la propaganda in favor dell’autonomia fra i compagni tedeschi trovava esplicazione in articoli favorevolissimi alla causa nostra pubblicati dai giornali socialisti tedeschi. L’Arbeiter Zeitung di Vienna s’era occupata della cosa già nell’Agosto 1897 e la nostra stampa borghese (Vedi Alto Adige N. 178) riportò non senza una tal quale meraviglia, le ottime ragioni del giornale socialista viennese.

Al primo opuscolo di propaganda ne seguiva un secondo, nel quale la questione era trattata in relazione alla richiesta del suffragio universale1).

Di quest’opuscolo, dovuto alla penna di un operaio socialista, Edoardo Costanzi, ci piace tener parola perchè in esso vi è un vigoroso attacco alla politica dell’astensione ed un invito ad adoperare l’arma dell’ostruzionismo.

Dopo di aver deplorato il pessimo modo, con cui la borghesia trentina praticava l’astensione, con l’unico vantaggio di lasciare ai maneggioni tedeschi della dieta il diritto di fare la pioggia e il bel tempo senza nessun controllo, soggiungeva:

«Noi siamo per principio contrari a questa astensione, giacchè dessa è segno di debolezza, e per di più si risolve in un profitto per gli avversari.

«Solo in determinati casi, non come sistema, bensì transitoriamente, potremo adottarla, e sempre a condizione ch’essa fosse tanto attiva e feconda da compensare i danni del non intervento.

«Dato il suffragio universale e data la riuscita di candidati nostri, a questi il partito imporrebbe l’intervento alla Dieta; e state certi che quella maggioranza di ultra-conservatori non incuterebbe loro soggezione. In breve tempo anzi la metterebbero in condizioni tali da esser costretta, se non a offrire essa l’autonomia, almeno a non opporsi alla sua attuazione.

«Immaginate che si incominciasse col non approvare i bilanci,


  1. E. Costanzi - Il suffragio universale diretto per il parlamento e per la dieta — Riva, Benatti. 1898.