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indicatici dalle città, del vicino Tirolo. Trento e Riva hanno aumentato la loro popolazione del 16%, mentre Wilten — che può dirsi l’appendice di Innsbruck — è aumentata del 88%, Gries del 33%, Zwölfmagrein, sobborgo di Bolzano, del 25%, Leifers del 37%, Obermais (Merano) del 51%.

Noi constatiamo invece che le più belle borgate nostre, poste in posizioni magnifiche, in località indicate per la ricchezza delle selve, delle acque e dei monti a diventar centri d’industria, vanno intisichendo: Pergine ha perduto 267 ab., Cavalese 130, Cles 63, Roncegno 51, Fondo da 2168, è scesa sotto i 2000 e via via la litania sarebbe interminabile.

Il Trentino intero ebbe un aumento del solo 3% mentre il medio aumento del Tirolo fu di quasi 6% e dell’Austria di 10.1%.

E lasciamo il campo dei confronti dove tanto ci sarebbe da mietere per tornare al caso nostro. Le imposte!

I nostri comuni che poco o nulla hanno ottenuto ed ottengono dalla provincia sono costretti a provvedere a tutti i bisogni loro con imposte gravissime comunali.

Queste, come ognun sa, sono di due specie: dirette ed indirette. Alle prime appartengono la sovraimposta comunale sull’imposta erariale dei fondi, delle industrie, delle case, ecc.

Orbene questa sovraimposta nella maggior parte dei nostri comuni supera il 300% ed arriva in molti d’essi alle cifre favolose del 500, del 700, del 1000, fin del 1200 per cento! L’importo complessivo di queste imposte comunali era alcuni anni addietro di 2 milioni di corone. Il che vuol dire che di tali sovraimposte ogni trentino paga in media Cor. 5.60 a testa mentre la media generale di tutta l’Austria era nello stesso tempo di Cor. 2.20 per abitante.

Abbiamo poi le imposte comunali indirette, sul pane, sulla carne, sulle bevande: vino, birra, liquori. L’imposta sul pane, che qui da noi si riscuote col sistema odioso e medioevale delappalto, è in Austria una triste prerogativa del paese nostro: una prerogativa che determina l’uso delle farine avariate, scadenti o peggio, il furto sul peso, le cattive cotture del pane, le imbroglierie insomma a danno della povera gente.