Pagina:Beccaria - Dei delitti e delle pene, 1780.djvu/85

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assoluto come innocente. ha cambiato una pena maggiore in una minore. Dunque l'innocente non può che perdere, e il colpevole può guadagnare.

Questa verità è finalmente sentita, benché confusamente, da quei medesimi che se ne allontanano. Non vale la confessione fatta, durante la tortura, se non è confermata con giuramento dopo cessata quella: ma se il reo non conferma il delitto, è di nuovo torturato. Alcuni dottori ed alcune nazioni non permettono questa infame petizione di principio, che per tre volte; altre nazioni ed altri dottori la lasciano ad arbitrio del giudice.

E superfluo di raddoppiare il lume, citando gl’innumerabili esempj d’innocenti che rei si confessarono per gli spasimi della tortura, non vi è nazione, non vi è età, che non citi i suoi: ma né gli uomini si cangiano, ne cavano conseguenze. Non vi è uomo, che abbia spinto le sue idee al di là dei bisogni della vita, che qualche volta non corra verso natura che


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