Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821.djvu/175

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e delle pene 89

ammettono ed ora escludono alcuni de’ diversi elementi che le compongono; nè conservano che alcune poche idee comuni, come più quantità complesse algebriache ammettono un comun divisore. Per trovar questo comun divisore nelle varie idee che gli uomini si formano dell’onore, è necessario gettar rapidamente un colpo d’occhio sulla formazione delle società. Le prime leggi e i primi magistrati nacquero dalla necessità di riparare ai disordini del fisico dispotismo di ciascun uomo: questo fu il fine istitutore delle società, e questo fine primario si è sempre conservato realmente, o in apparenza, alla testa di tutti i codici, anche distruttori; ma l’avvicinamento degli uomini, il progresso delle loro cognizioni hanno fatto nascere una infinita serie di azioni e di bisogni vicendevoli gli uni verso gli altri, sempre superiori alla provvidenza delle leggi, ed inferiori all’attuale potere di ciascuno. Da questa epoca cominciò il dispotismo della opinione, ch’era l’unico mezzo di ottenere dagli altri quei beni, e di allontanarne quei mali, ai quali le leggi non erano sufficienti a provvedere. E l’opinione è quella che tormenta il saggio ed il volgare, che ha messo in credito l’apparenza della virtù al di sopra della virtù stessa, che fa diventar missionario anche lo scellerato, perchè vi trova il proprio interesse. Quindi i suffragi degli uomini divennero non solo utili, ma necessari per non cadere al di sotto del comune livello. Quindi se l’ambizioso li conquista come utili, se il vano va mendicandoli come testimoni del proprio merito, si vede l’uomo d’onore esigerli