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410 | DEL DISORDINE E DE’ RIMEDII EC. |
è ben cauto e illuminato; indi per una invisibile catena trovandosi moltiplicati all’immenso nel progresso, sono come un punto divergente, onde le nazioni si allontanano dalla loro felicità.
Il consultarsi in fatto di monete co’ banchieri e negozianti, i quali non al pubblico bene della patria levano gli sguardi, ma li ristringono nella sfera del loro interesse ben sovente opposto a quello della nazione, sarebbe lo stesso che se un generale consultasse col nemico il piano delle operazioni da farsi. Lo sbilancio delle monete è un fondo de’ più fertili per un banchiere.
Insomma niente è più fatale sì nelle monete, come in ogni altra classe di cose, quanto la confusione e il disordine in ciò che è la regola e la misura comune.