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Pagina:Beccaria - Opere, Milano, 1821 II.djvu/9

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6. Supponiamo un numero di famiglie qualunque, per una qualunque cagione senza arti e senza altri aiuti, fuori che quelli che la naturale facoltà dell'umana natura posson loro somministrare, gettate in un paese incolto e ancora intatto dalla mano dell'uomo.

Queste famiglie per lungo spazio di tempo vivranno della distruzione degli animali, dell'acqua, dell'aria e della terra, dei frutti selvatici, degli alberi e delle radici spontanee del campo, coprendosi le ignude carni delle sanguigne spoglie degli uccisi animali, e dando loro le caverne aspro ricovero.

Dopo avere costrette in ischiavitù le bestie mansuete e|}}