Pagina:Bellentani - La favola di Pyti, 1550.djvu/93

Da Wikisource.

DI ANAXARETE.

45

     Di generarvi al ciel fosse piaciuto,
     Come al fiero Leon l’unghie rapaci,
     À forti Tauri le possenti corna,
     À selvaggio Cingial denti di foco,
     À mille altri animai mille arme diede,
     Onde fossin crudeli e bellicosi,
     Cosi di pari, à voi dolce mio bene,
     Dolce riposo, dolce mia fatica,
     Cosi di pari, à voi tutte altre dico,
     Se nate foste à guerreggiar con voi,
     Negando che negar mai non dovete,
     V’havrebbe il Ciel che v’è sempre cortese,
     Coperte armate, ond’e tenere ignude
     Piangendo nate, et ne legami avolti,
     Dal materno alvo pria cadesti in terra
     Ne bastò questo, à dimostrar che havesti
     Prender costumi al nascer nostri eguali,
     C’havesti altrui porgere soccorso come
     Ne la prima novella vostra etade
     Á voi stese de aita era bisogno,
     Che per chiarire il suo voler pietoso,
     Levandovi ogni scusa, ogni difesa
     Non vi die faccia spaventosa, e trista,
     Non gli occhi, onde l’affetto interno appare,
     Inhumani, severi, al viso appose,
     Non voce alpestra, non terribil suono,
     Ma benigna, clemente, humil, e bassa