Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/327

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lettere diplomatiche 321


XIII

Udienza del nunzio dai sovrani.

Dopo l’audienza del re l’ebbi ancora dalla regina sua moglie, e passai con Sua Maestá quasi il medesimo officio che avevo passato col re. Sua Maestá lo gradí e mi rispose con termini pieni di zelo e di rispetto verso la Chiesa e la santa sede. Il giorno medesimo che la regina madre partí, si trasferirono le Maestá loro ad un luogo vicino a Parigi un’ora di camino, chiamato il bosco di Vincenna, dove si tratterranno sin fatte le prossime feste di Pentecoste.

Di Parigi, li 9 maggio 1617.

XIV

Colloquio del nunzio col de Luynes.

Il giorno medesimo ch’io viddi il re parlai ancora al signor di Luines, favorito di Sua Maestá, e passai con lui quell’officio che dovevo. Ma quell’officio fu nella camera propria del re e alla sfuggita; l’ho visitato poi a parte e l’ho assicurato della buona voluntá di Nostro Signore e di Vostra signoria illustrissima non solo per tutti gli interessi che egli e la sua casa siano per aver nello stato d’Avignone, ma per tutte l’altre occorrenze. Mi ringraziò affettuosamente e mi si mostrò molto desideroso di servir alla santa sede. Io lo pregai ad aver a cuore i buoni costumi del re, ed a procurar che Sua Maestá faccia buone nominazioni e che favorisca le cose ecclesiastiche, poiché dal servizio di Dio e della Chiesa dipende quello di Sua Maestá e del suo regno; lo pregai ancora a procurar col suo favore la intiera estirpazione delli duelli. Il ragionamento fu lungo e ne ebbi buone risposte; piaccia a Dio che siin buoni altre tanto gli effetti; e per fine a Vostra signoria illustrissima bacio umilmente le mani.

Di Parigi, li 9 maggio 1617.