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Vostra signoria illustrissima faccia comune questa con la signora Caterina e bacio per fine ad ambedue con tutto l’affetto le mani.

Di Brusselles, primo di marzo 1608.

P.S. — Quanta invidia io sia per avere a Vostra signoria illustrissima che vada a Roma senza di me, ella medesima può immaginarselo. Ma essendo l’andata sua e del signor Enzio tutta indrizzata principalmente a mio beneficio, mi parerá d’esser con loro io medesimo e starò pur anche sperando che possiamo un giorno trovarci tutti insieme a Roma. Il che piaccia a Dio di concederci. Vostra signoria illustrissima mi vada avvisando quello che passerá.

IV

Al signor Enzio Bentivoglio.

Signor fratello. Quand’io aspettava da Vostra signoria una lunga lettera con particolare avviso del totale stabilimento del negozio del molino, m’è capitata la sua dei 16 del passato ch’è solamente di quattro righe, con le quali mi dá conto di trovarsi in procinto di partire per Ferrara il giorno seguente, dove io mando questa. Hanno però soddisfatto in gran parte al mio desiderio il cavalier Pignatta ed il Landinelli, con una larga relazione che m’hanno data intorno all’ultima spedizione del negozio, la quale essendo riuscita tanto conforme al nostro desiderio, lascio considerare a Vostra signoria il piacer ch’io n’ho sentito. M’è stato anche infinitamente caro l’aver avuto avviso dei vivi segni di buona volontá che il papa e Borghese hanno dati verso la casa nostra, essendomi accennato questo particolare da Vostra signoria medesima. Aspetto ora di saper tutte le risoluzioni che ella penserá di pigliare intorno al trasferire la casa a Roma, alli ordini