Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/47

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libro primo - capitolo v 41


seguiva con differenza notabilissima d’accompagnamento e corteggio; non era seguitato San Giorgio se non dalla semplice sua famiglia o da pochi altri, lá dove le stanze d’Aldobrandino erano da un infinito concorso inondate, gareggiando la corte nell’industria del farsi vedere e molto spesso per la gran moltitudine non dando luogo una faccia all’altra di potersi scoprire. Amava egli questa sorte d’ossequio, benché tanti e tanti consumandovi il tempo non miglioravano le speranze; e tal’uso, che allora o fu cominciato o fu invigorito, continuò di poi in maniera che i prelati, lasciando gli studi e servendo al corteggio, hanno poi fatta sempre una gran perdita di quelli, senza che punto loro giovi il piú delle volte l’ambizione che vanamente mostrano in questo.

Ma qui è forza che io esclami: o vane speranze degli uomini! o caduche felicitá della terra! dove sono ora l’Aldobrandine grandezze? dove quei tanti lustri o piú tosto secoli destinati a perpetuarle? dove quei cinque nipoti del cardinale che tante volte io vidi per l’anticamere e nell’udienze e nelle camere del papa lor zio? dove le parentele di tanto strepito? l’amicizie, l’aderenze? le fatiche di tanta spesa, e l’altre sií vantaggiose prerogative di una tanta e sí presto svanita fortuna? Miete indistintamente la morte con l’inesorabile sua falce, ed abbatte ogni vita umana ogni esaltazione terrena. Morí il cardinale Aldobrandino, sono morti i cinque nipoti che avevano due altri cardinali fra loro; mancarono tutti li maschi di quella casa, e mancò finalmente con essi ogni successione e insieme ogni grandezza del sangue lor proprio; onde si potrebbe dire che sparisse quel nuovo splendor di fortuna quasi prima che lampeggiasse. E quanti altri esempi potrebbono addursi di altre simili grandezze pur estinte quasi prima che nate?

E parlando ora de’ sudetti cinque nipoti, questi erano figliuoli d’Olimpia, ch’era sorella del cardinale Aldobrandino e sorella unica e ch’egli unicamente amava. Olimpia aveva per suo marito Giovati Francesco pur di casa Aldobrandina, ma in grado assai remoto da quella del papa; nondimeno per