Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/54

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48 delle memorie


pace col mezzo di una incorrotta giustizia. Piegava egli dal grave piú tosto al severo; integerrimo di vita e di sensi, grand’amatore de’ poveri e insieme benefattore, come lo dimostrano le fondazioni e le fatiche da lui con tanto splendore di caritá e di spesa o in gran parte accresciute o intieramente di nuovo erette. Nemico di ogni lusso e d’ogni esterna apparenza, gran cardinale in somma; né tardò poi egli di morire. Cardinale per commune giudizio allora stimato degno di sopravivere al pontefice Clemente, e di succedergli cosí nelle maggiori dignitá, come tanto l’imitava in tutte l’altre virtú; né vi era che lo stimasse piú dello stesso Clemente, il quale per darne un segno straordinario l’andò a visitare moribondo e gli portò egli stesso la sua benedizione apostolica.

Un altro pur grand’esempio di zelo ecclesiastico e di virtú pastorale riluceva nel cardinale Agostino Valerio, che si faceva chiamare anch’egli col titolo di Verona per essere vescovo di quella cittá. Era egli uscito dalla scuola del cardinale Navagiero vescovo di Verona suo zio materno, il quale dagli onori temporali piú rilevanti della republica di Venezia passato alle dignitá piú eminenti poi della Chiesa, aveva procurato in particolare che riuscisse degno allievo della sua virtú questo nipote. Fatto egli dunque vescovo di Verona in luogo del zio, oltre a questo domestico esempio si diede tutto all’ossequio e insieme all’imitazione dei glorioso san Carlo, e appresso di lui entrò presto in sí buon concetto che da quel santo arcivescovo specialmente fu tanto piú mosso Gregorio decimo terzo a premiare le virtú di esso vescovo con la dignitá del cardinalato. Quando io venni a Roma, egli era giá vecchio di settanta anni e ne visse alcuni altri. Venerabile di presenza, venerabile di conscienza, e candidissimo di natura; tutto pio, tutto buono, tutto in somma ecclesiastico, e che veramente rappresentava uno di quei venerandi vescovi che piú hanno resa illustre la Chiesa di Dio antica. A tali e si riguardevoli qualitá si aggiungeva una grande erudizione in tutte le sorti di lettere, e fra l’altre in quelle che sono le piú culte e le piú nobili. Purgatissimamente componeva in latino, e fra