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Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/382

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392 POESIE GIOVANILI E TRADUZIONI Dov’è adesso la fretta del corso? 270 dove il tanto desio d’un tal di? e il previso festevol discorso? e il contento del dire: Son qui? — Che strettezza in quel cuor miserando! che paure traverso il pensieri 275 Oh, gli amici che andava cercando, e gli amava, gli amava davver! Quanto appena tre voli di dardo, tanto ancora per lui da salir; poi radendo da piè il baluardo 280 vedrá il ponte e le pone apparir. Smorto il viso, perduta la mente, su pel colle, com’un che stordi, perché stretto dal dubbio pungente, ei quel poco di strada compi. 285 Trova il ponte lá mezzo distrutto, come fosse d’un vii casolar. Non aperta, non chiusa del tutto, scassinata la porta gli par. Vede l’ellera spessa di foglie 290 che serpendo su i cardini va; vede l’erba crescente alle soglie, come s’uomo non entri mai lá. Guardò in alto, cercò il finestrato, vide un altro funesto segnai: 295 da umidosi rottami interrato, metter muschio ciascun davanzal. E le imposte dal vento squassate non tenersi agli stipiti piú, e gracchiar tra le rotte vetrate 300 le cornacchie vaganti su e giú. Va a tentar se la porta dia varco; e puntando di forza passò. Infra il buio del lungo sott’arco per l’androne al cortile arrivò.