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Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/416

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e alla propinqua pag. 350 Eccol qui che vien l’infante» 180 Ella è sola dinanzi le genti» 39 È ornai tempo, cavaliero» 163 E qual mai, qual cavaliero» 215 Era il padre mio di Ronda» 256 Eran quelli i di santi ed amari» 16 Era sopito l’ Esule 77, 80, 86, 92 Era un anno di quiete pag. 193 e tosto sia» 350 È Valenza campeggiata» 279 Fidanzata a don Rolando» 149 Fiume verde, fiume verde» 292 Fonte freddo, fonte freddo» 198 Fugge l’oste di Rodrigo» 207 Giacean morti i sette infanti» 219 Giá è partito, giá in Parigi» 132 Gonzal Gustio, quel buon uomo» 224 Gran perfidia don Rodrigo» 214 Il re al Carpio messaggeri» 189 Il re moro per Granata» 288 In Castiglia v’è un castello» 136 In Coimbra io me ne stava» 273 In riva all’acqua memori» 387 La domenica d’ulivo •» 147 Lá è la Francia, lá è Parigi» 131 La fronte riarsa» 43 La legge è bandita; la squilla s’è intesa» 47 Lá ne’ campi d’Alventosa • . .» 160 La regina una figliuola» 200 Largo, largo! olá, Rodrigo» 267 Lo sterminio ti colga, o re crudele» 299 Ma olière amie» 417 Mali modi avete, o zio» 253 Meditando stava in Ronda» 277 Metto il primo sul secondo» 417 Moriana in un castello» 283