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sulla «storia letteraria» del bouterweck 83

il merito dei moderni per rispetto alle lettere, fa d’uopo richiamarci prima alla memoria tutte le circostanze religiose, civili e letterarie, per le quali i tempi che vennero dopo il risorgimento delle arti riescono tanto differenti dalla classica antichitá. Intendendo in tutta la sua estensione lo spirito dei nuovi tempi, e pigliando da questo punto di vista a contemplare le qualitá caratteristiche della letteratura moderna, si corre meno rischio di sagrificare il vero merito a’ capricci di una critica ostinatamente vana».

Procede quindi il discorso ad analizzare le differenze massime che corrono tra la nuova civilizzazione e l’antica, considerandole unicamente nelle loro relazioni colle arti, ed in ispecial modo colla poesia.

I.—E prima di tutto l’autore parla del cristianesimo e del paganesimo e confronta l’una con l’altra le due religioni, esaminando in che la nuova riuscisse di vantaggio a’ poeti, in che svantaggiosa. Il cristianesimo angustiò sommamente la libertá fantastica de’ poeti a paragone della religione dei gentili, che non aveva un fondatore, non dogmi scritti, non regole di fede, ma, figlia tutta della immaginazione e del caso, lasciava a’ greci la facoltá di adornarla tratto tratto di nuove storie e di nuove fantasie. Quella religione, a ben considerarla, era una continua poesia; e la poesia de’ greci era pressoché sempre l’espressione d’un sentimento religioso.

Ma allorché il paganesimo cessò d’essere la religione dei popoli d’Europa, ed i poeti pensarono di temperare nelle loro opere l’austeritá della religione cristiana coll’introdurre in esse l’antica mitologia, scomparve l’incantesimo di quel sentimento religioso che le dava vita ne’ canti dei greci; e le immagini mitologiche ne’ canti de’ moderni non divennero altro che fredde allegorie, prive d’ogni spontanea inspirazione. Cosí Amore, terribile dio a cui i greci con sinceritá di cuore mandavano voti e preghiere, nelle poesie de’ moderni diventò un fantastico garzoncello, freddo emblema d’un sentimento; e cosí tutti gli dèi dell’Olimpo non riuscirono altro che figure poetiche. Né solamente scomparve il sentimento religioso, ma cessò ben anche