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2. Da Vilminore e Schilpario a Lovere

per la Val d’Angolo.

Da Vilminore e Schilpario è d’uopo ripercorrere la carrozzabile fino a Dezzo (v. qui sopra, 1).

La via Val di Angolo o, come alcuni anche la chiamano, la Via Mala Bergamasca, fu tagliata a forza di mine nella roccia che fa da contrafforte della Presolana e che scende a serrare il fiume Dezzo contro lo alte roccie a picco che si trovano di fronte. Questa strada è davvero pittoresca. Il monte s’alza a picco a destra, il fiume scorre nel basso rasentando la linea della strada.

Dopo un chilometro da Dezzo arrivasi ad una prima galleria. Dopo il terzo chilometro un’altra galleria, dalla quale si esce per rientrare subito fin una terza, dove il getto d’acqua è tanto forte, che, acciò non porti via la strada, hanno dovuto opporre a quel getto un asse molto grossa che lo costringe contro la parete del monte incanalandone l’acqua sotto la strada. All’entrata della terza galleria, sopra un piccolo ripiano a sinistra, stanno i ruderi di un forno da calce, che deve aver servito alla costruzione dei manufatti; si incontra pure a sinistra della strada, una Cantoniera con un portichetto e la relativa casetta unita.

Al quinto chilometro la strada passa dal territorio bergamasco al bresciano.

Poco dopo si incontra la Cantoniera Bresciana, un portico con una casetta unita, sulla destra della strada.

Arrivasi finalmente ad Angolo, (433 m.; 860 ab.) che è il primo paese che si incontra.

Da Angolo si può salire ad Anfurro (815 m.; 240 ab.; 30 min.) ove dal sagrato della chiesa si ha una delle più belle viste della valla Camonica.

Da Angolo la strada volta a mattina e forma appunto un angolo a Gorzone dove si gira di nuovo verso mezzogiorno.

A questo punto si può abbandonare la strada tagliando l’angolo della via carrozzabile con una retta da Angolo a Bessimo: ed andare a Lovere passando per il Lago Moro.

Arrivati in capo al paese, si segue la strada campestre che va al così detto Cristo: una delle solite piante colla passione del Signore, dipinta. Bella, a sinistra, sopra un poggio erboso, la chiesina di S. Silvestro, col suo portichetto davanti, e la scaletta per salirvi, sul fianco destro.