Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/159

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esempi e detti morali 147

anco lei, e dirà per altro modo che tu non dici tu. Ché ella dirà: “Elli si dice della tale cosí e cosí.” La prima disse in singulare, e costei v’agiogne il prulare. E la terza ch’avrà udito, v’agiognarà anco peggio, ch’ella dirà: “Io ho udito cosí e cosí della tale da piú persone, e dicesi che ella è gravida del tale.” E l’altra agiognarà anco peggio, ché dicie: “La tale ha parturito un figliuolo al tale.” E l’altra dirà anco peggio, ché dirà: “Ella ha fatti parecchi figliuoli altrui,” e ognuno ha agionto qualche cosa. O maledetta lingua, guarda quello che tu hai fatto co le parole tue; ché hai fatti fare tanti peccati, che è una cosa da non credarlo! Mira di quant’anime tu se’ cagione di far pèrdare! Mira quanti corpi tu hai messo a pericolo! E però quando tu odi uno male, fa’ che mai tu non l’acresca, ma sempre lo scema tanto, che se tu puoi, che nulla non se ne truovi.


II.


O fanciulli, sapete a che cosa s’assomiglia la mala lingua? Alli ucertelli. Sapete come fanno? Sempre dicono: sí, sí, sí, sí. Cosí fanno molti maladetti detrattori, i quali vanno ponendo queste infamie. E so’ molti di questi tali che pare che ingrassino, o, sai, quando ànno a dire d’uno prete o d’una monaca. E come ne ingrassano! “Sí e sí; e sí udii; e sí e sí viddi.” Sai che ti dico? A casa del diavolo ne vai. Io ti dico che ben che tu il sappi, elli ti conviene avere molta cautela a palesarlo mai.