Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/167

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esempi e detti morali 155

tata sotto. Sai come sta? È come una magagna, e di sopra è inorpellata; e questi cotali, quando vogliono bene occultare la malizia loro, tengono questo modo; che prima che essi parlino alcuna cosa, si mandano uno imbasciadore; e sai che imbasciadore è? Mandano uno sospiro: O, o. — Che hai, eh? Che cosa? — Oh, ho una grande malinconia! — E cominciarà e dirà: — Fratel mio, ciò ch’io dirò, io il dirò a buon fine: Iddio il sa! (E dàlli il pegno); pure io tel voglio dire: el tale ha fatto la tal cosa. Elli mi pare che il tale facci il tal male al mio parere. Elli fa sí e sí, e parmi che vogli fare cosí e cosí. — E dirà di molte e molte cose, che di tutte mentirà per la gola.


COMMIATO


Sai che non aviate nulla da me, ma tutto da Dio, e se io parlo da me, mai nulla, mai non è che io non commetta molti difetti e non si può fare che altri non parli alcuna cosa da sé. Voi non vi sete aveduti, voi, de’ miei difetti, io me n’aveggo bene io, che non ne fo mai niuna che in essa non ne commetta assai.

Ma quello ch’io t’ho detto circa a la salute dell’anima, e circa al ben vivare della vostra città tiello per fermo e saldo ch’io te lo affermo e tel confermo e rifermo, e tutti vi conforto; e se porterete mente, questo è piú sicuro vivare che quello che voi avete fatto per lo passato. E se niuno venisse dietro a me, che mi volesse dire l’opposto