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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/109

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predica terza 73

Anco fece uno altro grande fatto, che duomilia settecento tavolieri arse in uno dì a Barzalona, che v’erano di molti che erano d’avorio, e anco molti scachieri, e convertì tante anime, che io non saprei dire; tanta fu la quantetà. Anco fece levare via le code per tutto quello paese. O donna, che porti la coda, io pure tel voglio dire: se tu la portarai, tu farai pur danno a te. In mal punto ti metti indosso tale vestito, imperò che elli sarà cagione di molta pena nell’altro mondo all’anima tua, e anco forse in questo. Anco ho un altro de’ miei compagni, il quale ha nome frate Giovanni di Puglia, il quale fa anco molte cose. Io v’ho voluto dire questo per cagione che so’ di quelli che so’ buoni, e di quelli che so’ gattivi. Nolite credere: non vogliate credar lo’, quando voi li trovate con queste condizioni; ma vogliate crédare quando li trovate col buono spirito, dando buona dottrina, e tenendola per loro vogliate crédare a la pruova.1 E sappiate che di questi cotali falsi e ipocriti ne furono insino al tempo degli Apostoli. S’io mi ci fusse abattuto, non è grande tempo, a uno io gli arei sì lavato il bucato: io l’arei sì risciacquato.....et cetera. A casa. Dico che faciendo tu la pruova in questo modo, cognosciarai se so buoni o se so’ falsi; e qui vedi come de’ èssare provato l’oro e l’ariento: purgatum septuplum.

Terzo lume e splendore si chiama dichiarante, e questo lume è quello che ti fa cognósciare il buono dal migliore, il migliore dall’ottimo. E anco ti fa cognósciare il male dal peggio, il peggiore dal pessimo. Inde Pavolo ad Galatos al vij capitolo: Nam si quis existimat se aliquid esse, cum nihil sit, ipse se seducit. Opus autem suum probet unusquisque.— Imperò se alcuno fa riputazione di

  1. Più brevemente il Cod. Sen. 4: non vogliate crédare se non alla pruova.