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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/114

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78 predica terza

non mangia, si è morto: essendo vivo e non mangiando, subito morrà. E come il corpo non può vivare senza il cibo corporale, nè anco ill’anima non può vivare senza il cibo spirituale. Qual’è il cibo dell’anima? È la parola di Dio. Ode, il dice Matteo a capitolo 4: Non de solo pane vivit homo, sed de omni verbo quod procedit ex ore Dei. — Non vive l’uomo di solo pane1, ma vive della parola di Dio,— la quale è detta da chi la dice. Ogni volta che si dice la parola di Dio, è detta per boca di Dio. E però quale anima è quella la quale vuole avere vita, frequenti la predica e oda la messa, oda il vèsparo e le parole di Dio, e vivarà.

Terzo caldo è vigore, si chiama consolante o dilettante. Sai tu quando uno ha diletto della cosa? Quando non li rincresce. Simile, se niuna anima ci è che sia consolata, starebbe a udire senza mangiare e senza bere. O David, come il cognosceste ben tu! Quam dulcia faucibus meis eloquia tua! — O quanto è dolce, o Signor mio, il tuo parlare al mio palato! — che aveva tanto diletto e tanta consolazione, che non cercava altro che parlare di Dio. Simile nella Cantica: Anima mea liquefacta est, ut locutus est.— L’anima mia si consuma di dolcezza, quando odo la parola tua tanto soave. Anco David: Cor meum liquefactum est sicut cera. — El mio cuore è fatto morbido come la cera per lo tuo parlare. — Anco David a 118 salmi: — Memor esto verbi tui servo tuo, in quo mihi spem dedisti. Haec me consolata est in humilitate mea; quia eloquium tuum vivificavit me. — Signor mio, io ho nella memoria mia la tua parola, nella quale io ho tanta speranza; imperò che il tuo parlare vivifica me e dammi forza. Doh, avete voi mai veduto pescare a lenza?

  1. Il Cod. Pal. invece. Non vive l'uomo pure di solo pane.