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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/159

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predica quinta 123

ella ha tanto bene. — Assa’ — Da che credi che venga? Da invidia solamente; e però il difetto non è da Dio, ma è nostro, se noi non aviamo del bene di Dio. E però dico a te: se Idio non dà a ognuno bene, colui che non ha, se n’acagione lui stesso. E però dice: Convertit cor eorum, ut odirent populum eius: — Idio convertì i cuori de’ pagani, che odiassero il popolo suo. — Ma io voglio parlare pure un poco più chiaro. O lussurioso, tu sai che una legge è fatta sopra al tuo vizio. Tu dirai, perchè hai l’animo inchinato al vizio: — Oh, ella è la mia mala legge! — E questo da chi viene? Viene dal vizio tuo; che se tu vorrai considerare la verità, la legge trovarai che sarà buona1, e tu sarai il gattivo. Così dirà similmente la donna che vuole essere ribalda, e per vanità vorrà i be’ vestiri, e sarà fatta la legge, e ordinato le cose giuste; dirà non essere la legge nè buona nè bella. Così della legge d’andare di notte, — che chi è trovato paghi cotanto, salvo le condizioni; — dirà il lussurioso che arà il pensiero gattivo: — questa è soza cosa; — dicendo che la legge e lo statuto sia iniquo e gattivo. Io vego ch’io avrò qualche vermo cane; io so’ qui per dire il vero. — E però dico a voi, signori: fate che la mattina non si venga e non si vada di notte, se prima non suona la campana. O donne, avete voi udito niuno vermo cane? Lassa dire chi vuole; io vi conforto che voi non veniate in prima alla campana. Doh, voi avete la piazza grande e tanto bella, che se voi vi movete alla campana, elli è assai per tempo; e dico che ognuna può avere buon lato. E non venite fra la notte, al modo che voi fate; imperò che voi avete la mala notte, e poi quando si predica e voi dormite. E però tu vedi d’una medesima

  1. Il Cod. Pal., troverai la legge esser buona.