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predica quinta | 125 |
catori. Inde è detto: Si dixerimus, peccata non habemus, seducimus nos ipsos1: — Se noi dicessimo che noi non avessimo dei peccati, noi saremmo seducitori di noi medesimi. — E però non sia niuno che si tenga d’èssare buono, chè da noi niuna cosa non può venire2, se non peccato. Inde disse santo Iacomo: Omne datum optimum, et omne donum perfectum desursum est, descendens a patre luminum: — Ogni cosa che noi aviamo la quale è buona, è dono che noi aviamo ricevuto, e aviallo3 ricevuto da Dio, donde discende ogni bene. — E però ricognosce da Dio ogni bene che tu hai, e lassa dire chi vuole. Ma dimmi, o tu che hai tanto per male che elli è detto mal di te; credi tu èssare tenuto migliore che non fu tenuto Gesù Cristo? Che era detto di lui, quando elli faceva quelle operazioni con tanto amore, con tanta carità? Sempre dicevano male di lui. Chi diceva: — Elli ha il demonio adosso: — chi diceva: — Elli è samaritano; — che mai non fece niuno bene, che non avesse chi diceva male di lui. Ode al xvj cap. in santo Luca, quando Cristo ebbe parlato dell’avarizia: Audientes autem omnia haec Farisei, cum essent avari, deridebant illum4: . — Avendo udito i farisei, i quali erano avari, si fecero beffe di lui. — E questo fu solo perchè essi erano rivolti e accecati in quel peccato, del quale erano ripresi.
Quarta si chiama impressione. Idio manda i suoi giudìci per queste quatro cagioni e modi: da lui si conviene tenere che vengono tutte le cose buone. Elli è il datore,
- ↑ Il passo allegato è stato tolto dall’Epistola I° di S. Giovanni, cap. 1, e propriamente dice:Si dixerimus quoniam peccatum non habemus, ipsi non seducimus
- ↑ Il Cod. Pal., essere.
- ↑ Vale a dire, lo abbiamo.
- ↑ Ma la Vulgata:Audiebant autem omnia haec Pharisaei, qui erant avari, et deridebant illum(Bianchi)