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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/234

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198 predica ottava

l’essempro che n’hai avuto. Benchè tu n’abbia voglia, no li cercare1. Non vedi tu, quando tu hai il fanciullo che latta, e tu madre per farlo divezare e tu poni l’amaro col dolcie, che tu vi poni suso talvolta un poco d’assenzio?2 E come il fanciullo vuole sùggiare, et elli sente l’amaro3; e come il sente, subito torcie il viso dalla poccia, e fa tpu, tpu, tpu, e sputa fuore, perchè il truova amaro; e piccolo piccolo comincia a sentire dell’amaro del mondo. E come tu odi del fanciullo, così è di tutti noi; avendo delle cose dolci, elli ci è di molto amaro con esse. Vedi quanti pericoli ci so’ in queste delizie; quanti scandoli i quali si può dire che sieno i morsi del mondo! E quando tu il considererai, e tu dirai: — O mondo traditore, io non ti credo più; — avendo tu veduto costui grande et alto, ora essere piccolo e basso; colui era rico, ora è pòvaro, e così non ci è niuna cosa stabile. Doh! crede come in ogni cosa il mondo t’inganna. Come tu il vedi nelle grandi cose, così è simile nelle piccole. E vedene l’essempro, o donna che hai el marito ghiotto. Talvolta essendo ghiotto il tuo marito, è vago de’ buoni bocconi, o talvolta vuole la lasagna4 bene grassa. Che fa egli? Se ne va al becaio, e torrà un bello pezzo di vitella grassa, e comprala; e poi se ne va alla casa, e dice alla donna: — fa’ ch’io abbia un poco di buona lasagnia. — Et ella così

  1. Non cercare, cioè, i beni e gli onori del mondo.
  2. Così i Codd. Sen., ma il Pal. invece dà questa diversa lezione: Non vedi, tu ài il fanciullo che latta, et elli è già grande, et elli è avvezzo a quello latte, e pure vorrebbe di quello latte; e tu madre per farlo divezare e tu vi poni l’amaro col dolcie, talvolta uno poco d’assenzio.
  3. Gli altri Codd., amarore.
  4. Il Cod. Sen. 6 sempre, lanzagna.