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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/243

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predica ottava 207

dal quale volendomi partire, elli mi fu fatto scorta; e chi me la faceva, aveva grande sospetto e paura; io dico tanto, che a me mi pareva una maraviglia; e perchè ellino videro alcuni da lónga, e non poterono cognóscierli; subito s’acconciaro con le rotelle e con le chiavarine.1 Doh, di che vi guardate voi? Voi siete tanto della lónga, che vi potrebbero eglino mai fare? — Risposero: — noi aviamo paura delle machie, che non vi sia chi ci potesse 2nuocere. — Questi detrattori, i quali sempre circundano i buoni, fanno talvolta astenere chi farebe male, in molti modi; ma pure questo è fra gli altri. Quanti cascherebero in disonestá, se non fusse la paura del detto di altrui? I quali temeno che per niuno modo non si possa sapere, perchè di loro non sia detto male. Ellino si guardano d’atorno atorno; ellino si guardano di lunga, e si guardano d’apresso. Ellino guardano dalle strade, dalle macchie ed in ogni luogo; e per paura che non sia detratto, s’astengono di non usare, di non conversare con detrattori nè d’èssare lo’ presso; ma non potendo fare altro, debbano ammonirgli, pregargli, quanto sanno e possono, per la salute loro. Inde santo Piero nella Canonica sua al 2.° cap. dicit: Conversationem vestram inter gentes habentes bona3. Coloro che conversano con compagni, debbono dire4, quando lo’ vegano fare alcun male o detrarre o altro,

  1. Si misero in punto per diiendersi con le rotelle e le chiaverine; armi ben note.
  2. Il Cod. Pal. legge: sono tanto alla lunga; che vi poterebbero eglino mai fare?
  3. Cioè, nella prima delle Epistole di San Pietro, cap. II, v. 12.
  4. In luogo di, debbono, e così veggano per veggono e simili; modi propri del popolo, usati dal Santo quasi di continuo. Basti l’aver ciò avvertito una volta.