Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/338

Da Wikisource.
302 predica decimaseconda

minatore, podestà da Dio di tòllare tutta la pace della terra, che non ce ne rimanga nè mica1 — Doh! voliamo bene intèndare questo passo? — Sì. — Egli so’ due paci, l’una dentro, e l’altra di fuore; e l’una viene da Dio, e l’altra dai mondo; delle quali due paci è detto per la boca di Dio nel Vangelio di santo Giovanni cap. 1.: Pacem meam do vobis., pacem relinquo vobis: — La mia pace dò a voi, — dice Idio. O popol sanese, inquire pacem, Siena, et persequere eam: — Città mia, dice Iddio, doh! cerca la pace, cioè di fuore con tutte le creature, et anco che tu perseveri dentro. — Vuol dire che tu cerchi pace più co’ fatti che colle parole; e come io dico a voi uomini, così dico a voi donne, per parte di Dio. Et anco vi dico che se voi non trovarete la pace dentro in voi, guai a voi; imperò che poi ne piagliarete. Io v’imprometto che se la pace non sarà in voi, tu ti battarai il viso a tempo, che tu non sarai co’ lisci e co le code, e co la manica in capo, grande. Se voi non provedete, egli vi verrà in capo quello ch’io vi dico. Fate che voi operiate per modo co’ vostri mariti e co’ vostri figliuoli, che elli ci sia pace; et ingegnatevene quanto v’è possibile. Poi dice Mio: pacem relinquo vohis: — Io vi lasso la pace; — cioè fugite la guerra di dentro; imperò che l’una è del mondo, l’altra di Dio: quella del mondo è del corpo, quella di Dio è de lo spirito e dell’anima: la quale pace lo’ dà Idio, perchè è tutta di Dio, e chi ha questa pace di Dio, mai non gli può èssare tolta: sì che la prima è di Dio, la siconda è da te. E se tu non cerchi d’avere questa siconda, tu arai la guerra. Ma colui che non può fare più in là, cioè che adopera quello

  1. Intendi, nissuna. La stampa, seguendo la grafia dei Codici, nemica; ma sembraci errore.