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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/64

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28 predica prima

a lei, lodandola con riverenzia e purità. Simile fate voi sempre con riverenzia nella casa sua e con purità di corpo e di mente; et in questo modo facendo festa in questa vita mortale, potremo dire: egredietur et ingredietur et paschua invenietur.

Che credi tu che sia la cagione della festa che si fa nella gloria?1 Non è per altro se non per le noze che vi si fanno, cioè di Maria sposa di Dio; che da poi che Ella salse là su, mai non s’è fatto altro che far festa: sempre da poi che Ella andò lassù, non vi s’è fatto altro che danzare, giocondare, cantare con suavi giubili, nè mai aranno fine in eterno. Et è detto a tutti quelli che si ritruovano a quelle noze per Salomone: Venite, et comedite panem meum, et bibite vinum, quod miscui vobis. — Venite, e mangiate del mio pane, e beete2 del vino, el quale v’è mesciuto. — Venite, et comedite omnes, et inebriamini. Tutti siamo chiamati a quelle noze. O donne, volesse Idio che io vi vedesse tutte ebre, et io con voi insieme, di quello vino della gloria di vita eterna. Tutti quegli che beiono di quel vino, subito inebriano. O ritorniamo a casa.

Io non vi credetti predicare oggi; ma i Nostri Magnifici Signori3 m’hanno fatto predicare loro, che mi fecero sentire che io cominciasse oggi; e però sappiatene grado a loro, e non a me, chè io mi credeva cominciare domenica, e allora pensavo di dirvi una predicoza di quelle

  1. Cioè, in paradiso.
  2. I Codd. Sen., beiete. E poco appresso il Cod. Pal., beieno.
  3. Cioè, i Priori del Comune;, che allora appartenevano all’Ordine dei Podici. Erano tre per Terzo e il Capitano di Popolo, e si appellavano — Signori Priori, Governatori del Comune. — Essi che avevano invitato il Santo ad anticipare queste sue prediche al popolo, ricorrevano spesso a i consigli di Lui pel buon governo della cosa pubblica.