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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/172

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cencio come io ti dico Io non dico però che per lo troppo usare ella diventi sterile, ma ben dico che per lo troppo tu vieni a non poter generare. Se pure li ge- neri, ti viene infermità, per modo che tu non gli porti a bene. Quante ci so’ di quelle che dicono: — questo pure non toca a me, ma e’ toca bene alla tale e alla tale? — Chi l’ataca alla cognata, e chi alla nuora, chi alla vicina; e in tal modo andaranao mormorando, che cadranno in qualche peccato. Vuoi far bene? — Sì. — Or ognuna dica: — questo ha egli detto a me —; im- però che io non predico e’vostri vizi per farvi mormo- rare, ma per trarvi del peccato. Tu hai veduto per la troppo frequentazione tre pericoli: infermità, morte e non poter generare figli, ovvero si disperdono. Doh! Basti per la siconda parte principale. La terza cagione si è per la spirituale dissipazione. Sai che doviamo fare in questa vita? Noi doviamo avere in noi queste tre cose e averle a ordine ^: prima, amare Idio, amare noi medesimi, et amare il prossimo; e se tu rompi la regola, tu non puoi andar bene. In que- ste tre cose sta ogni nostra operazione: Amare Idio prima. Amare noi medesimi. Amare il prossimo. Prima, doviamo amare Idio sopra tutte le cose. Or vediamo come tu il fai. — Se tu usi il matrimonio, e lassi Idio, che tu non pensi a nulla di Dio; che tu poni e assorbi la mente ne’ disordini, che sfreni in tal modo, che la tua mente è inghiottita dalla sensualità, per modo 1 I] Uod. Pai. e il Cod. Sen. 6 legg-ouo così: Non farai mai fruoto. Chi ha orechie da vedere, vega\ e chi ha occhi da, udire, oda; che mai tu non farai fruoto, facendo come io ti dico.- 2 Tutti gli altri Godei., a ordinare.