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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/189

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che elli non era giovanetto. 0 che dirò a te, vedova, se tu se’ giòvana, betta, splendida nel mangiare, delicata nel dormire, nelle usanze, ne’ parlari e nelle altre cose atte a farti cascare il dì mille volte? Se’ giovane? Fa’ che tu imbrigli la carne tua in digiuni, in vigilie, in discipline. 0 perchè non faresti bene tre volte la settimana un poca di disciplina, che prima, quando tu avevi marito, ti vo- levi disciplinare? Ma ogni cosa a regola: non troppo però. Tu sai che quando era vivo il tuo marito, se tu volevi fare di queste astinenzie o digiuni o discipline, el tuo marito ti diceva: — io non voglio che tu faccia così; — e stroppiavati. Ora che tu se’libera,perchè no? E però io voglio che tu impari a vivare come una religiosa. Sia verace dentro nell’anima tua: quia vere viduae sunL Colei che è veramente vedova, pigli questa regola. Se tu usi il lèggiare l’ore canoniche, dille a’ tempi loro, e non le lassare mai. Se non sai lèggiare, fa’ come io ti dirò. La sera a compieta fa’ che tu dichi sette paternostri e sette ave marie. A mattutino dinne ventiquattro, e per Laude ne di’ cinque. A prima ne di’ sette. A terza ne di’ altre sette. A sesta altre sette. A nona altre sette. E a vèsparo ne di’ dodici. E fa’ che tu non lassi però che tu non ne dica per li morti almeno almeno sette, fra’ quali tu vi mette il tuo marito, che tu ne se’ tenuta. Quello che tu debbi fare di notte, fa’che tu ti levi a mezzanotte, o almeno ai mattino del vescovado \ E fa’ che mai tu non dorma in penna, se tu

  • Cioè, quando alla prima alba suona la campana del Duomo.