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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/196

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quali si ingegnavano di mirare V uno V altro per una fessura che era nel muro quando si parlavano, et a cia- scheuno di loro venne cotali pensieri, come talvolta vengono. — Guarda, ben guarda, guarda! — infine co- minciò a dire l’uno a Y altro: — elli si dice così e così di noi. — In tutto ‘, la donna prese ardire, e disse: — o, per levar via il dir della gente, io direi che quando voi ci veniste, che voi entraste dentro. — 0, o! E che ave- te voi?— Anco, non c’è mal niuno. — In tutto, l’uno mi- rando r altro, egli entrò dentro^ e mirandosi l’uno l’al- tro in boca, incominci oro a ridare. Or non diciamo più lóngo: in tutto ella ingravidò Dimmi: da che venne questo? Venne per non aversi cura. Così vo’ dire a te vedova^ però che talvolta viene cotali pensieri non trop- po buoni. Se ella è giovana, fuga le cagioni: non si metta mai a volersi ritrovare con tali che l’hanno già voluto bene, nè non pensi mai all’amore il quale ella ha già avuto, nè non pensi a niuno che la miri; però ch’ elli si viene poi a’ fatti. Inde Favolo: Quae autem nupta est, cogitai unde possit piacere viro: mulier autem in- nupta et virgo ec: — Colei che è maritata, sempre pensa per qual modo ella possa più piacere al suo ma- rito; ma chi è di condizione pessima, ha l’animo suo a r uomo, non è dritta maritata. — Ella dice: — io cre- prio vale sornacchiare, russare: in signìf. metaf. come qui, signif., dare sentore di sè, farsi sentire^ cioè tentare altrui, destando V appetito sensuale. • Vale insomma, infine.i brevemente e simili (Z). 2 II Cod. Sen. 6, seguito da Zambrini, ingravidò di lui. 3 Qui termina iì Bave. XIV. ^ Epist. prima di san Paolo ai Corinti, cap. vij, vers. 34. Ma con la Vulgata si corregga così: Et mulier innupta et virgo cogitat quae Do- mini sunt, ut sit sancta corpore et spirita. Quae auttni nupta est^ .cogitai quae sunt mund \ quoniodo pìaceat riì-o.