Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/258

Da Wikisource.

Assai assai, però che partecipa più grazia una che un'altra, benchè tutti sieno pieni di grazia. Voliamo che basti quanto ch'è allo intèndare.

Vedi che noi incominciamo a parlare basso basso: guarda ora dove noi siamo saliti: siamo saliti insino a vita eterna. A proposito: la incomprensibilità di Dio vuole che noi aviamo altra notizia di lui in cielo, che in terra. - Hai tu inteso nulla? Hai il tuo marito con teco? Se tu non l'hai chiamalo, e non lassare partire da te. - Ora ti voglio dare per essemplo a intèndare anco meglio. Tòlle questo nome, Iesu 1, il quale è nome sopra ogni nome: fallo dire a uno fanciullino, di culla, che ha la boccuccia piena di latte; et hanne dolcezza sì, ma poca poca, però che poco lo intende, Dillo tu, donna, Iesu: altra dolcezza n'arai tu, che 'l fanciuliino, però che tu senti che questo nome Iesu ti riferisce nel cuore che elli è Salvatore, cioè Idio et uomo. Se 'l dirà uno uomo devoto con devozione, anco n'arà più dolcezza, che tu donna.

Se 'l dicesse santo Augustino o santo Bernardo, anco più dolcezza: ellino ne cavavano tanto sugo, tanto mèle, tanto zucaro, che era cosa incredibile.

Dimmi: quanta differenzia credi che sia in santo Pavolo dalla dolcezza ch'elli aveva in questa vita, alla dolcezza che elli ha ora in vita eterna? Pure di questo nome elli n'ha più dolcezza, che mai creatura avesse in questo mondo, o mai potesse avere. Hami inteso, o donna? Dico che questo nome Iesu è in noi vario sentire di dolcezza; però che chi lo intende a uno modo, e chi a uno altro. Ognuno ne cava dolcezza, ma più uno che

  1. La devozione che egli propagava, del Nome di Gesù .