Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/28

Da Wikisource.

non è al mondo -il più pessimo e iniquo peccato ‘ di questo di chi tiene queste parti. La prima; dico, tiene per fermo e costante, che non è maggior pazzia in questo mondo, che quella di chi tiene parte di guelfo o ghibellino. E che questo sia vero, io tei voglio mostrare, e toccaràlo con mano. Vedi che uno di questi tali per difèndare la parte, egli si mette a pèrdare tutta la sua robba; e prima anco che voglia lassare la parte, egli lassarà la città propria con ogni robba che egli v’ ha dentro. Peggio; chè anco mettarà a pericolo di morte la sua ‘persona, prima che lassare la parte. Egli mette a pericolo la sua propria donna, e’ suoi propri figliuoli; egli mette a pericolo ogni suo bene. Egli mette a pericolo la sua persona d’èssare tagliato a pezzi e mortagghiado, sè e tutte le sue genti. S’io po- tesse per niun modo, io farei che tutti costoro che non si volessero arrecare alle ragionevoli cose, io li fai’ei tutti méttare in prigione, e che mai non n’uscirebbero, che eglino si condurrebbero a ben fare e non volendovisi recare, io ve li farei stentare dentro. Or va’, guarda nello Ecclesiastico al xxij cap. Gravabis super plumbumi et quod non est illi aliud nomen, nisi stuìtus. ^ Non predicò piu, perchè fu stroppiato da una grossa acqua che piobbe. 1 Meglio gli altri Cocld., il pih iniquo e pessimo peccato. - Cioè, orcliuauclo che mai nou uscirebbero di prigione, fino a che non si conducessero a ben vivere. 3 Ma la Volgata dice al vers. 17: Super plumhuni quid gravabitur Et quod illi aliud nornen quam fatuus?