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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/342

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io voglio insegnarti che quando tu giuocarai con lui, tu gli darai uno gambetto e gittaràlo in terra. Or guarda ne l’Ecclesiastico a xj caj3. Dice così: Attende Uhi a pe- stifero. ut una hora non inducai super te suhsannationem — Guardati * dal pestdente diavolo, acciò che elli non truovi mai una ora in te, che elli ti digrigni. — Sai quando elli ti digrigna? Quando tu fai poi in fine tanto male, che elli ti conduce a dannazione e pena. Deh! Sappiatevi mantenere in virtù in principio e in mezo e in fine, se- guitando la volontà di Dio e non quella del diavolo, che può méttarti la sua volontà buona in cuore, la quale viene con buono principio e con buono mezo, ma con pessima fine, dove tu ti perdi ogni bene che tu facesti mai. Vuole Iddio che la sua volontà sia usque in fìnem: — insino alla fine sia buona. Or piglia ora la quarta volontà che diabolica, e la quitita che è della propria malizia. Tutte due queste non so’ intese; imperò che talvolta sarà una volontà dia- bolica, e a te ti parrà che venga da propria malizia; e per opposito talvolta ti verrà una volontà da propria malizia, e a te ti parrà che ella sia diabolica: non puoi cognoscere l’una dall’altra. Or pigliane uno essemplo. Egli averrà che tu averaiuno figliuolo il quale sarà gat- tivo di sua condizione: ^ tu non potrai cognoscere donde questo sia. Per tre modi il comprendi essere così: tre ragioni vediamo. Nel principio la prima. Prima, ti dico che tu non puoi vedere donde si viene la sua gattiva condizione: dal principio. • Ecco come veramente dice l’Ecclesiastico al vers. 35 del detto cap.: Attende tibi a pestifero., fahricat enini inala; ne forte inducat super te sahsannationem in pierpetuuìn. 2 Il s ilo Uod. Pah: Guarti. 3 Cioè, di natura sua.