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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/375

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antiporre l’utile dell’anime per l’utile de’ corpi: a modo che noi aviamo di santo Favolo, il quale considerando come Iddio l’aveva mandato a predicare a’ popoli, e cognos<iendo che quella era cosa necessaria, lassò il pro- vedere del ministrare e di fare gli altri servigii per usare le predicazioni; e simile ancora degli altri Apostoli. E allora ordinaro chi dovesse èssare sopra a còciare, chi sopra a le mense, dicendo: — voi ministrarete a’corpi, e noi a F anime; — Quia non lìcet evangeìizantibus verbum Dei ministrare mensis ’: — Non è lecito a chi vangeliza o predica, di pigliare altri esercizi di casa; — però che il predicare è opera spirituale e corporale, cioè che s’in- segna a vivare sicondo Iddio e sicondo il mondo; ma F esercizio di casa non è se non solo a utile del vivare mondano. Lassa quello a chi non è atto a predicare. Hai tu imparato stamane nulla? — Sì. — Quanto ch’ è a me, questa regola m’ è giovata già più anni: io ho durata questa fatiga del predicare già più anni, e hòlla trovata la più ottima e migliore fatiga che io durasse mai; ^ e ho voluto lassare stare ogni altra ope- razione. Io non confesso nè maschio nè femina, e non m’ impaccio in altro che in seminare la parola di Dio, e tengola per ottima regola; però ch’io vego che volen- do fare molte cose, io non ne farei bene niuna. Dice Salamene: ^ Non sint in multis actus tiii: — Fa’ che tu non t’ ocupi in molte cose. — E però m’ ingegno io di fare questo solo. ’ Atti degli Apostoli, cap. sesto, vers. 2; ma si emendi così; Non est aegunm nos det’elinquere verbum Dei, et ministrare mensis. 2 II Cod, Pai., che ninna che io durasse mai. 3 Correggi, l’Ecclesiastico al cap. xj vers. 10, e leggasi: Ne in multis sint ec.