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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/44

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Quando coloro saranno pieni di peccati atti a èssar pu- niti, e quando voi sarete purgati de’ peccati vostri, e voi tornarete, e loro saranno cacciati: e così poi addiverrà a voi un’ altra volta; che quando i vostri peccati saranno moltiplicati e i loro ])urgati, et ellino tornaranno e cac- ciaranno voi. — Hàlla intesa? È perchè, se non si fa- cesse la giustizia, ogni città sarebbe piena d’ iniquità. Ti dico: tien ferma la giustizia, e gastiga il gattivo. Tu vedi r esemplo chiaro: se l’erba non germina, mai non ricogliarai. Così se tu levi i gattivi d’una città, poche volte vi trovarai delle ingiustizie: che se levi il ladro, poche volte vi si furarà se levi via il traditore, poche volte vi si farà tradimento: e così dico d’ ogni vizio. E però dice Giovanni: — misura chi adora nel tempio, — cioè misura la città, chi è la comunità, chi è il suggetto,, chi è nella città. Se nella città v’ è un gattivo, o uffì- ziale, corrèggialo e gastigalo; o puniscelo, o raffrenalo per modo, che tal vizio non si facci più. Non vedete voi come ognuno fa in casa sua? Che, perchè la feccia è cosa putrida e fetente,* voi la mettete nel privale,^ per- chè non facci danno a ninno. Così vi dico che voi fac- ciate di colui che è gattivo: fate che se uno è gattivo, che voi lo incarcerate; inserratelo per modo, che egli non faccia danno agli altri. E anco poi gli tura la bocca, acciò che non puta, e che non appuzzi la camara tua; imperocché Mio ha permesso che così si facci; e se così non farai, ^ egli guastarà l’altra brigata. Egli è possibile che uno gattivo, non che egli guasti la sua casa, ma tutta la sua città e anco tutta Italia. E però, gastiga,, 1 Le parole, e fetente, maucauo al Cod. Sen. 6 e al Pai. 2 Lo stesso che, privato o cesso. 3 Gli altri Codd., non fate.