Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/455

Da Wikisource.

]’ Angiolo che aveva viso d’ uomo, così subito le venne una timorosità con paura, che non che ella volesse parlar- gli, ma eziandio non poteva guardarlo nel viso; e questo vedendo l’Angiolo, subito le disse: Ne Urne as^ Maria: — Non temere, Maria. — Oh, che cosa è egli a pensare che costei temesse, e era sempre vissuta al servizio di Dio! Essempro che noi doviamo avere il timor di Dio di dentro e di fuore. 0 fanciulla, ogni volta che tu arai il timore di Dio, tu tremarai di paura quando tu ve- drai uno uomo, però che chi ha il pensiero dato a Dio, volendo conservare la santa virginità, ogni volta trema- rà, quando vedrà uno uomo, con tutto che ’l pensiero suo sia fermo. Ma ben può dire quelle parole di Davit Posuisti firmamentum eius formidinem: — Egli ha posto il suo firmamento in tremore; — chè solo per lo vedere r uomo, triema. La siconda damigella che era con Maria, sì si chia- mava madonna Onestà. Chi avesse veduta costei, e po- stole mente negli ochi, nello andare, nel parlare, nello stare, in ogni cosa ella era tanto onesta, che era cosa mirabile,* e per la sua tanta onestà piaceva tanto a Dio, che elli le volle mandare l’Angiolo, che da parte di Dio le dicesse queste parole: Invenisti enim graliam apud Deum: ^ — Tu hai trovato grazia appresso a Dio per la tua onestà e per la tua bellezza. — Credi lu forse che ella s’ adornasse come voi altre fate? No. Come Iddio r aveva fatta, così si stava. Hai a memoria come fece Ester, che mai non si sforzò di parer più bella che ella si fusse al re Assuero f Non faceva come voi fate, voi • Salmo Ixxxviij, vers. 41. 2 Vangelo di S. Luca, cap. primo, vers. 30.