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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/13

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mura de la città so’ forti e so’ bene guardate, e la gente v’ è dentro forte, sì che tu non hai fatto nulla. Se vuoi avere vittoria, e’ti conviene fare così: scalzati, però che questo luogo è santó; e fate che voi andiate sei dì d’intorno a lerico, ogni dì una volta. E1 settimo dì abbi sette preti con sette trombe in mano, portando r arca. E1 campo de la gente armata andava innanzi, e V avanzo de la gente andava dietro a 1’ arca. Infine le mura di lerico cadaranno, e voi entrarete dentro et ar- daretelo, e saccomanarete tutta la robba che voi vi tro- varete. — E così fecero, et ebbero la vittoria. Misteriol Chi è losuè? È Tanima che cerca d’avere vittoria, e lerico è la vita mondana e viziosa, contraria a la salute dell’anima. L’an- giolo si è la spirazione che noi aviamo buona, che ci dice: — scalzati, chè questo è luogo santo. — A volere andare a vita eterna, scalza i pici, cioè scalzati dagli affetti * *; chè r andare nostro è o in bene o in male. Se hai r affetto a Dio, tu camini a Dio: se hai l’affetto al male, camini al diavolo. Le scarpe sono i beni mortali, come ^ai, chè sono di bestia morta: so’ di quoio. Così sono anco le calze solate. Scalzateli, scalzateli! Non istar mai calzato con questo affetto! Vedi tu: a questi vostri Consigli che voi fate, mai non si converebbe che voi V andaste altro che scalzi — Oh, ella sarebbe la buona usanza! — Dice colui: — Oh, vorrebbe essere di state! — Io tei confesso; ma e’ sarebbe buono così di verno come di state. Io ti dico che quando tu vi vai, che tu ti scalzi dalli affetti ambiziosi; chè con quelli calzamenti tu. non arai mài bene. Poi che tu ti se’ scalzato, va’ d’in- 1 Qui e dove questa ’paróla ricorre, i Codd. leggono sempre, e-ffetti. 1 Continua la,metafora: vuol dire immuni da ogni passione, da ogni tmalo affetto, come a,ppresso dichiara.