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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/157

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eia niuno male, dal quale possa riuscire alcuno bene. Sai perchè? Perchè sempre il peccato t’è vietato. E però n consentire che mai si presti a usura, o vuoi giudeo, o oi cristiano; e se tu hai consentito, ne le mani del dia- rio se’. E anco ti ci vo’dare uno codicillo, 0 tu che desti |lupino che si prestasse, e èssi prestato per quello lu- gio, tu ne se’ tenuto a restituzione, e forse noi sapesti l|,i. Qai occasionem damnt dat^ damnum dedisse vldetur: -- i è cagione di dare o aver dato niuno danno a per- 5na, die restituire a colui a chi è stato fatto il danno alassi. — E però vedi che ne va a casa del diavolo Ijui che presta, e anco colui che n’ è cagione. E la a()ba che via piglia? Che ne va in sterminio per giu- 4io di Dio. 0 usuraio, che hai prestato e furato già csanto tempo, e bevuto il sangue de’ pò vari, quanto djino hai fatto, e quanto peccato contra al comanda- frnto di Dio! Tu non t’ avedi che tu se’ fitto e fondato a le pene infernali? Tu dici forse: — io me ne con- f^jarò. — Doh, pòvaretto, che perchè tu vada al con- 9^5ore, sai, al fratachione che t’ asolve, se elli t’asolve, 0f. lui insieme vi vai. 0 confessori, quanti di voi ci so’che sistati ingannati da molti che hanno promesso di rèn- i|e, e poi si fanno beffe di Dio e de’ Santi? Non li vHìate asolvere più! Se mai più eliino tornano a voi, s®e savi: fate almeno sì che 1* anima vostra non si p(da con la loro insieme. Se tu li confessi, e essi ti dimo: — io rendarò, e vogliomi amendare per lo tempo ailenire, — fa’ che tu vega, eglino il voglino fare con ^Jjrazione, e poi 1’ asolve. E a voi che séte state ca- ^le che tal pecato sia fatto, fate che voi ripariate, e voi siate asolati anco voi. Da P altro lato non cun- i-ftsrate voi che questo è uno disfacimento de la vostra e del vostro Cornano? Non vedete voi quanta