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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/159

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fiicio di Dio. Or piglia e nota e intende e impara questo yerso: Moritur arreptus monaca quicumque potitur: j— Muore col diavolo adosso colui che s’ impaccia co la inonaca sagrata a misser Domenedio. — 0 cittadini, per ìhe io dica, io non so s’ io mi fo altro frutto, io: pure ni scarico la mia coscienzia a dirvelo. Non posso far ueglio: s’io potesse far meglio, meglio farei. Io non )Osso far meglio che far bene. 0 monache, sòccene? Io a viso che tu ha’ a venire a le mani del tuo sposo qual- ìhe volta: pensa con che viso tu gli parrai ^ innanzi, se ^iu gli hai fatto fallo! Se tu 1’ hai fatto, fa’almeno che ^ u t’amendi: se non V hai fatto, noi far mai. I La quarta malizia e peccato che esce de la avarizia, ’ i è ingratitudine. La ingratitudine è una cosa che secca ìa fonte de la misericordia di Dio. È ninna città atorno [ torno che sia più tenuta di pregare Idio e di ringraziar* \ 0, quanto voi ne séte tenuti voi? Non considerate voi iquanta grazia voi avete? La qual grazia 1’ avete per nezzo de la Vergine Maria: se voi no ne sarete cogno-

centi, fate ragione che essa V babbi detto a me, e io

> la lei avendolo udito, il dico a voi. Voi trovarete che nfìne vi sarà tolto ogni vostro bene. Ode quello che auto Luca disse per bòca di Dio, a xviiij cap.: Videns esus civitatem, flevit super illam^ dicens: quia si cognovis- es et iu^ et quidem in hac die tua^ quae ad pacem tìbi^ nimc i utem abscondita sunt ah oculis tuis, Quia venient dies in te^ i t circumdabunt te inimici tui vallo^ et circumdabunt te^ et ’ oangustabunt te undique; et ad terram prosternent te et ^ In cambio di, apparirai o aparrai, come dice il Cod. Sen. 6.