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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/184

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Yoi cioppe grandissime con forgio nuove; voi ghianda’ relle; voi avete dimoiti ornamenti d’ariento, voi colf ale a le cioppe, e col guaio da capo o giù giù a le mani- che. Donne, fate che voi vi vestiate di nuovo, chè ci è venuta quagiù nel mal 1 uogo una con una nuova forgia; chè ci è stata persona che ha mandato per lo vestire de la meretrice: perchè ha forgia nuova, e hallo messo in dosso a la figliuola, e mostratola al sartore, dicen- do: — Io la voglio fatta a questo modo. — Oh’, se io V avesse a fare, ch’io fusse tuo marito, io te ne darei una pésta con calci e pugni per modo, ch’io te ne fa- rei ricordare un pezo. Non ti vergogni vestire la tua figliuola de’panni d’una meretrice, e portare il vestirea modo che lei? Ben dimostri di volere èssare meno che buona, a volergli a quel modo! 0 frate Mazica, o frate Bastone^ venite, venite a punire questo peccato di co- storo, che dimostrano d’ èssare o di volere èssare me- retrici. No, no, e’ può ben essere che tu sia buona; ma gli atti so’assai gettivi: el tuo vestire grida pure altro, e non so’ però de le minori de la peza. La settima pena Idio manda per lo settimo peccato, cioè per la mala compagnia che s’ usa e si fa 1’ uno col- r altro. Così so^ cotali che àranno cotali amistà, pregando li amici dicendo: — Doh, tale, uno lupino h io vorrei il tale uffizio. —^ Doh, quanto tempo si perde, e quanto male si fa per molti che vanno a uffìzio! Quante pre- gane, quanto s’ andava dietro a molte persone! Io tengo che sia molto bene a cavagli per bossogli % e mandarvi genti che sieno atte e buone. Non vi si vuole mandare 1 Cioè: 0 tale, ti chiedo per amistà che è fra noi un lupino, vale a dire, il tuo voto nel Consiglio del Comune; io vorrei ec. 1 2 intende dire: che sarebbe meglio cavare a sorte dai bossoli i nomj| dei cittadini che debbono avere officio di Comune.