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predica trigesimasettima | 193 |
fa peccato mortale; dico che il rico díe vestire onorato più che l’artefice, sì bene: ma non voler vestire tanto onorato, che tu passi il termine. Che bisogna tanti vestiri di seta a Siena, che tanti racami, eh? Vede Luca, cap. xvj, parlando di quello rico, e dice: Qui induebatur purpura et bysso: e soggionge quello che di costui seguì. Dice: Et mortuus est dives, et sepultus est in inferno1: — Fu uno uomo il quale vestiva di porpora e di bisso, vestimenti di seta; quando egli morì, fu sipolto nell’inferno. — Ora domando te: se tu vai vestito di simili cose, dove credi capitare? Non credo che tu capiti meglio di lui, già io. Vuoi vedere come tu ti puoi salvare a portarli? Ode Geronimo come ne dice: Nemo pretiosis vestibus induitur, nisi ad inanem gloriam: — Niuno si veste vestimenta preziose, se non per vanagloria. — È peccato mortale la vanagloria; sì, che tu vedi che sempre tu l’usi col pecato mortale. Vuoi vedere se è vero? Quando tu ti vesti tali vestimenti, vèstitegli tu per farti tenere d’assai in casa tua, o per quelli che so’ di fuore? Io mi credo che questi vestiri tu non te li vesti per la tua casa: anco come tu giógni, te li cavi. È vero?
Quinto pecato e segno di dispiacenzia di Dio si è iniquità; e qui ci fermaremo un poco: che se tu guardarai in questo peccato, tu ce ne vedrai dentro de’ dieci e’ nove. Tu darai una tua fanciulla a uno per donna; e colui che la piglia, nè ’l padre nè la madre non pensano d’onde la robba sua venga; chè se fussero savi, dovarebbeno pensare la prima cosa: d’onde viene questa robba, d’onde vengono questi vestiri, di che è fatta la sua dota. Però che molte volte, e il più de le volte, è
- ↑ La Vulgata: Mortuus autem est et dives ec.