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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/242

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come talvolta è il ribarbaro che vale assai ed è di peri- colo il darlo e non darlo a ragione e buono: quando tu desti dei ribarbaro a colui, tu non gli desti del buono solo per potere salvare la buttiga, anco li gli desti gat- tivo, e contiastigli come se fusse stato perfetto, e per tua cagione non adoparò a lo infermo come se fusse stato buono; chè sarebbe guarito. Parti far bene? Non; vedi tu il peccato che tu fai? Parti questa mercanzia le- cita, a véndare la cosa gatti va per buona, e farti paga- re come c fusse buona? Certo no. Sai che dovaresti dire, e sarebbeti lecito? — Questa mercanzia è buona e vuonne cotanto; ma quest’aìtra è migliore, e non la posso dare a meno di tanto. — E così salvaresti la bottiga e fanìma; però che e’ t’ è lecito di fare compensazione; con tutto che tu abbi comprato in sorta la tua mercan- zia buona e mezzana, di volere più denari de la buona, die di quella che non è così buona. Però che se tu dici: — de la mezzana io ne voglio cotanto, — tu puoi per non lassarla invechiare e stantiare ir» buttiga; ma non la ven- dere per perfetta, che qui sarebbe il tuo pecato. Anco t’ aviso, o speziale, che mai tu non ti rifidi di te mede- simo: chè quando tu vieni a dare una medecina la qua le V ha ordinato el medico, non la volere fare a tu6 modo. Noli plus sapere^ quam oporteat sapere: — Non vole- re sapere più che ti bisogni di sapere. — Non fare co^ me molti, che vanno dietro a una loro pratica. Le con- dizioni de’corpi nostri non so’ a uno modo: chi è freddo.’ chi è caldo: chè una medesima medicina può fare 8’ Vuno male ea Taltrobene.Sìchenontifidaremai in te, ma rifìdati in quello che ti dice el medico, che hfji 1^ pratica e anco ha la scienzia. Fai che non intervenga; a te, come intervenne una volta a un altro speziale.