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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/303

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ìnesso il pòvaretto in pregìone e lassatolo morire? Oimmè, quante maladizioni arai da Dio! Come tu non hai àuto misericordia tu, così non la trovarai. Non pensare però che quello giudicio non sia tutto pieno di misericordia e di giustizia, tanto ragionevole e giusto, quanto mai si potesse dire. Non ti pare ragionevole che ’l buono sia remunerato e ’l gattivo punito? Certo, sì. Così farà lui. Egli darà gloria a’buoni e pena a’gattivi. Sai, come tu ti giiidicarai te stesso, quando tu vedrai ^operazioni tue, ciò che tu arai mai fatto. Vedendo ciò die Idio ti comandò che cu facesse e non l’hai fatto, che dirai tu in te medesimo? Forse tu dirai: — Egli mi comandò cosa che io non la poteva fare. — Or pensa un poco quello che Idio ci comanda. Picolissima cosa ci comanda. Elli non comanda che tu dia più che tu possa dare. Elli non vuole che tu ti scortichi. Dice: — vuoi tu dare limosina? Or dàlia, — Non puoi dare uno pane? No? Or dànne un poco. Non puoi dare del vino? Or dà de 1’aquarello. [Se non puoi dare de V aquarello], dà delP aceterello innaquato. Non puoi ri- vestire il pòvaro? No? Dàlli almeno, che forse puoi, una paio di mutande o una camicia. Non puoi aitare io in- fermo? Fa’ che tu ne sia almeno piatoso; abbili compas- sione, confortalo co le parole. Non puoi trarre colui di pregione? No? Visitalo, mandali cotal volte un poca di minestra, e abine compassione. — Se tu avesse queste considerazioni, buono per te! E però dico che Idio giu^ dicarà giustissimamente. Vede parechie ragioni, perchè i gatti vi saranno con- sia la gloria di vita etterna a rispetto dì tutti i contenti del mondo? La gloria del mondo non è nulla: non la più minima parte che è lassù, si può assimigliare a la maggiore di questa vita. E pure di Dio è ciò che ci è: