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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/318

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SO che tu r àresti troppo per male; e domane e nof diremo la terza. La siconda è de la limosina la qualità, a chi tu la debbi dare. Super egenum et pauperem: — Sopra al pò- varo bisognoso. — Io ti vo^ provare stamane cosa che ti gustarà molto bene, ed è altentica. Udisti tu mai di Zacheo che aveva così grande voglia di vedere lesu, e elli era picolino picolino, e per ve- derlo salse in su uno arboro? In santo Luca l’hai ‘. Ve- dendo lesu la sua buona volontà, gli volse dare una letizia nell’ animo tanto grande, che ’l fece scendere di su r arboro. Zachae JesUnans descende: — Scende giù, o Zacheo. — E esso discese alegrissimo, e disse sette pa- role: — Io voglio dare limosine, Signor mio, per tuo amore: io voglio dare ciò eh"’ io ho. — Questo Zacheo era uno granello di pesce, lutto pieno di senno. Deh, ode le sue parole, come elle so^ piene di dolcezza. Ecc&y dimidium honorum meorum do pauperibus. Prima ^ dimostra prontezza allegra: Ecce: ’ Siconda, quantità magna: dimidium. Terza, qualità: honorum. Quarta, vera proprietà; meorum. Quinta: dimostra libertà: do. Sesta, piatà buona e vera: pauperibus: Così è insegnato che facci tu, quando tu dai la I limosina: dàla con allegreza. Fa’ sempre ciò che tu fai per amore di Dio, che suoni allegreza: non mai d con a ci dia. Sai perchè? Perchè si dice che spirilusà tristis dessicat ossa. Sai che vuol dire? Vuol dire che jJ 1 Al c^p. xvìiij dell’Evangelo. f 1 Ivi, cap.cit., vers. 8. E nella Vulgata le-parole-di Zaccheo sono prò-- ||: priamente sette, essendo qui stata omessa la parola,-me. 1, ^ Cioè, prima parola, J: