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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/358

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XLIL ^ui tratta come David profeta cercando in questo mondo per]. la pace^ non la potè trovare, ì:\’ i• Ecce quam honum et quam iocundum habilare fratres in > unum, {^Psalmus Davit^ cxxxij ). Dilettissimi, le parole pre- ^j alegate so’ di Davit profeta nel salmo centesimo tregesi- mo secondo, benché altra volta io vel promisi ^ e con \ altra materia e altra via: le quali parole in volgare diil cono così: — Oh, quanto è buono e quanto è gioconde!’ che i fratelli abitino insieme ^ in uno volere, in una con- cordia, non essendo mai fra loro altro che unione! — \ Così simile dico d’ una città e d" uno popolo. Io mi credo che de^ più contemplativi omini che ma •avesse la Chiesa di Dio, si fusse Davit. Quando il con- sidaro, io stupisco. Se tu vai speculando ne’gesti, nei i modi, ne le parole sue, tu vedrai che d’ ogni cosa cavavaj!, odore e sapore. Quando elli era in quelle dolcissime eli suavissime contemplazioni, elli gustava talvolta vita eterna.; chè con tutto che elli fusse in vita mortale, elli salivajj tanto alto co lo intelletto, che elli udiva e vedeva la; gloria di vita eterna; ma non però che elli non avesse! sempre la battaglia del corpo, che sempre el molestavail c da vagli contra. Quia spiritus quidem promptus esf caro auferrvA infirma. ^ El suo spirito pronto sempre saliva in alto a Iq v 1 1 Negli altri Codd., vel proposi. 2 Gli altri Codd., iti sterne pacipeaynente. 3 Vangelo di san Matteo, cap. 23, v. 41.