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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/374

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rniaestraj quando si mette el pane in boca, per lo tre- mare tutto s’embratta la boca e ’l mento. Quando unc gli parla e elli sia sordo, sta come uno sbalordito. Tu^ el dimandi d’una cosa e elli tì risponde a un^altra; e viene a la sua fine, e come è vissuto, così si muore. Sei è ben vissuto, va bene: se è mal vissuto, va male; e sei; ha àuto male di qua, e egli ara anco male e peggio dir là. E se elli è stato malagevole, gattivo, scorretto, e norl temuto Idio, non è voluto vedere nè da’ suo’ parenti nél da’cognoscenti: da ninno non è voluto vedere, a ognuno! rincresce. Così, simile gli adiverà di là: non sarà nè Dicf nè santi che n’ abbi compassione; e per questo elli viene! a pèrdare tanto bene, quanto poteva avere se fuss( ben vissuto: e cosi capita l’anima sua a casa maladetta Se è ben vissuto, dato buoni costumi, temuto Idio, com- portato in pace le tribulazioni, non rottosi mai per im pazienzia, passa di là e ogni santo è piatoso di lui, e con festa e con letìzia e riceùto da Dìo e da tutta la Gloria. ’ Così avendo cercato Davit, disse: — Doh, Idio non posso anco trovare quella vera quiete ch’io vo cer- cando: qui dentro non è ella. Signor mio, prestami gra- zia ch’io la truovi in qualch’altra cosa. — E così lass^ questo c dìessi a cercare in altro. — Deh, dice Davit io voglio cercare s’io la potesse truovare negli onori e ne le magnificenzie. — E così andando speculando, e egh ci vede tre contrarietà a la dritta felicità: vedeci ser- vitù, vedeci non temere Idio, e vedeci promesse senze attenerle. Elli vede che colui che è bene alto e grande in ista to> è in servitù. E pon mente s’io dico vero: quanto è da più r uomo in alteza d’ onori, più gente ha a servireji 1 Qui, come altrove, per celestìal corte.