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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/406

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che essi volessero * amarlo, riverirlo et onorarlo e fa- t. re ciò che potessero per lo suo amore. E così per opposito ne’ gattivi, e’ quali non volsero elegere V ubi- dire a Cristo lesu incarnato, lo’ rimase uno cognosci- mento obscuro, chè non consideraro la verità, come ) fecero i buoni. Sai come fecero i buoni? Ellino co- minciare a considerare e a dire fra loro: — Come:i non doviamo noi umiliarci al nostro Signore, ii quale ci ha creati con tanta purità, benché lui vegli pi- gliare carne umana, venire in tanta bassezza? Per certo, noi siamo aparechiati a volerlo ubidire e ado- rare e tenerlo per nostro Idio, come è dovuto. 0 ’ come àremo tanta ingratitudine? Noi aviamo auto V ès- -sare: anco è tanta la sua benignità, che è aparechiato a r darci la sua grazia, la quale grazia è di tanta perfezio- ne, che chi 1’ ha, non può ma’ capitare altro che bene. Adunque, ubidiallo, e per certo, se noi il voremo ubidì- re, anco ci darà magior fatto che la grazia. Elli ci darà 5 la gloria, chè possedaremo con lui ogni bene: egli ci farà parte d’ ogni suo bene. Adunque, mettiamei a fare per lui ciò che noi potiamo fare. — E così disposti in: questo, si fermaro, e questa era V arme loro, di volerlo ubidire con purissima umilità. E’ gatti vi fecero il contra- rio; chè quando eglino pensaro che Cristo lesu voleva pigliare carne, essendo Iddio pigliare tanta bassezza, far- si mortale, volere essere sugetto a tante cose, a fame, a sete, a freddo, a caldo ec., non si volsero mai inchinare a lui; ma stando adunati contra al volere di Dio, così cominciaro a restargli le lande contra per atterrarlo. — Oh, dice colui, come può essere che elli vi si gio- 1 II Cod. Sen. 6, volsero: lezione che non giova a rendere meno ir- jregolare la sintassi.