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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/416

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dare grazia, iioa mi sia obbligato nè di creazione nè* di grazia nè di gloria. Non ci è via nè modo ninno,^ se non solo questo: che bisogna che chi mi vuole risto- rare, participi V umanità e la divinità; e allora questo tale potrà rèndarmi P onore mio a sufìcìenzia, però che*^ J’nomo solo non è sufficiente. Adunque, io mandarò elj mio Figliuolo, el quale è unito con meco, e farollo in- carnare, e così incarnato potrà rèndarmi el mìo debito e voglio che elli sia capo di tutte le cose criate: luif sia capo, e li Angioli e li uomini saranno i membri [f Tutti loro onoraranno questo capo Cristo lesu, e Cristcìt onorarà me, el quale participarà me, e io lui; e peri amore di questo Cristo potranno rèndarmi grazie. —i Vedendo li Angioli questa volontà di Dio, subito coi* capo basso umiliati a questo Cristo lesu incarnato, presero e tennero e tengono e terranno per loro capo^ Non ci era altro modo tìhe questo, che bisognava ch€ fusse uomo chi gli rendeva grazia. E dal canto di Dicf bisognava la dì^dnità, acciò che vi fusse la potenzia, € così fu. Adunque, così fatto, egli gli diè la signoria so pra a tutte le cose che egli aveva create, sì della terr? e sì dell’ aqua, dell’ aria, del fuoco, de’ pianeti, de’ cieli. 1 delli Angioli, delli Arcangioli, de’ Principati, de le Po l destà, de le Virtù, de’Troni, de le Dominazioni, dei Cherubini, de’Serafini, de’Patriarchi^ de’Profeti, delli Apostoli, de’ Martori, de’Confessori, de’ Vergini, di tutt e’ Santi e di tutte le Sante e d’ ogni cosa criata. Cic che elli criò, criò per lui, acciò che esso ne fusse signor^. Adunque, tu il vedi Signore de’ signori; e però ha tanta preminenzia, perchè elli participa uma- nità e divinità. E per questo disse Davit: Gloria e honore coronasti eum^ Domine, et constituisti eum supeì opera mamum tuarmi. Omnia suhiecisii sud pedibus eius