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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/422

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al bitrio di potere fare bene e male, come piaceva a lui; e se elli pecava, doveva incarnare, e se non pecava, anco doveva incarnare: in ogni modo doveva incarnare. Del morire non dico così; che se Adamo non avesse pecato, non bisognava che Cristo morisse: se pecava,. bisognava la sua morte. Elli fece Adamo, e dielli el li- bero arbitrio: col comandamento non si seppe mante- nere: cascò in disnbidienzia, e fu di bisogno la sua in- carnazione per quella disnbidienzia; e fu di bisogno anco che egli morisse, per la qual morte doveva tanto meri- tare, che quel merito si distendesse per insino a la sa- lute del li Angioli. E però fu che dice, che elli volendosi umiliare al Figliuolo di Dio in carne, vennero a preve- nire a’ meriti della morte sua: che come videro che,se bisognava, Tesu voleva morire per loro, così loro si missero a voleTe morire per lui, se bisognasse, e però: si missero ne la battaglia. B come Idio si misse a vo- lere morire per salvare gli Angioli, così si misse per - la salute dell’ uomo, che voleva diventare giusto; chè i l’uomo giusto che si vuole salvare, ha quello medesimo i nel grado suo, che ebbe V Angiolo nel suo. L’Angiolo si misse a la morte per amore di lesu: così P uomo si de’ méttere a la morte per V amore di lesu. Quando Idio \ vidde tanto amore èssarli portato da la natura angelica, pòrse P ardore de la sua carità inverso loro tanto gran- de, che tutti inebriare del sangue suo santissimo, nel quale trovarono * somma vittoria. El quale sangue non |i è sparto ancora, ma nella sua volontà, se bisognasse;; che come per ciascuno angiolo si sarebbe lesu messo a la morte, così per ciascuno omo aveva desiderio dì; 1 Il Cod. Sen. 4, irovaimno.